La corte di Cassazione, Sez. Lavoro, con sentenza n. 482/2017, ha analizzato il caso di un ex dipendente Inps al quale l’Istituto aveva richiesto la ripetizione dell’indebito relativo a delle maggiorazioni percepite nel corso del rapporto di lavoro per una qualifica superiore (successivamente annullata con sentenza) nonchè gli emolumenti pensionistici corrisposti in relazione a calcoli errati sulla scorta dell qualifica successivamente revocata.
Sul punto gli Ermellini hanno stabilito che “le pensioni possono essere in ogni momento rettificate dagli enti erogatori in caso di errore di qualsiasi natura commesso in sede di attribuzione o di erogazione della pensione, ma non si fa luogo al recupero delle somme corrisposte, salvo che l’indebita prestazione sia dovuta a dolo dell’interessato“.
Con tale decisione, pertanto, la Corte di Cassazione, emettendo un principio di diritto, ha chiarito definitivamente che l ’Ente erogatore può sempre correggere gli errori di calcolo con apposito atto di rettifica, ma non è assolutamente autorizzato a recuperare le somme già versate, a meno che, non dimostri il dolo del soggetto al quale vengono corrisposte.
Di seguito il testo della sentenza in pdf: sentenza-cass-sez-lavoro-n-482-2017
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